[...] Non mi scrivete fino a che non vi avrò mandato indirizzo
Luigi Raffaelli
Le lettere che un tenente degli arditi manda alla sorella durante la guerra in trincea, costituiscono la parte più consistente di questo epistolario-diario, che poi si sofferma sulle azioni di guerra, anche le più cruente, con descrizioni asciutte e obiettive.
Nel pieno movimento politico del Sessantotto una giovane di famiglia borghese lotta fuori e dentro di sè per portare i suoi sogni al potere. Tra la scoperta della politica e le occupazioni dell'Università, Flora si interroga sulle proprie scelte religiose e sui propri blocchi sessuali, nell'epoca del libero amore. Presa nel mezzo tra assemblee ed esami passati con voto politico e un padre che le proibisce di vedere la TV e di leggere "l'immorale Tolstoj", diventa inevitabile il ricorso alla psicoterapia.
Un'insegnante in pensione, ripercorre episodi del proprio passato: un'infanzia serena e agiata, gli studi universitari e la carriera lavorativa. L'arrivo della guerra e le ristrettezze improvvise influiscono negativamente su di lei, aumentando la dedizione al lavoro e l'amore per la cultura. Rimasta vedova continua l'attività di volontariato presso la comunità di San Patrignano.
L'impegno sindacale di un pensionato friulano: dopo aver aderito al movimento partigiano e aver trascorso anni in sanatorio, si sposa e lavora come guardiano notturno. Una scelta dovuta alla volontà di continuare a partecipare attivamente alle lotte per lo sviluppo economico e politico del territorio.
Un bersagliere ripercorre la sua esperienza militare nel periodo della Grande Guerra. Chiamato alle armi prima dello scoppio del conflitto, viene inviato al fronte e prende parte numerose operazioni belliche, fino al congedo definitivo nel 1919. Nella sua memoria, la cronaca degli eventi storici si accompagna alla narrazione delle condizioni umane dei soldati e della popolazione, provata dagli orrori della guerra e spesso costretta a lasciare le proprie case.