Dalla guerra italo-turca al fronte carsico nel primo conflitto mondiale. La vicenda di un salumiere piemontese timoroso di combattere al punto di spacciarsi per cuoco e stupire tutto il reggimento improvvisando una macellazione. Prigioniero degli austriaci, una volta firmato l'armistizio, gioisce più per il fatto di aver già dato e che sarà quindi lasciato in pace dallo Stato, che per la vittoria in sé.
Un marinaio bambino, di soli 14 anni, per colpa di uno zio, si trova imbarcato come sguattero in una nave, nella quale resterà fino alla fine della guerra. Una volta è affondato da un sottomarino inglese e si salva aggrappandosi a una zattera, poi, il suo piroscafo si camuffa da nave-ospedale per passare con gli Alleati da quali, lui e i suoi compagni, saranno trattati da prigionieri.
Dopo il servizio militare, un giovane fiorentino è arruolato in Artiglieria e inviato in Grecia: a circa sessant'anni di distanza, racconta gli altri tre anni trascorsi in guerra e segnati dalla prigionia. Prima nelle isole di Leros e Samos, poi la deportazione in Germania: provato dalla fame e dal lavoro coatto lungo le linee ferroviarie e nelle fabbriche di armi, è liberato dagli americani nel maggio 1945.
Un uomo ripercorre gran parte della propria vita in una memoria scritta intorno ai settant'anni. Nato il Grecia poco prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, in seguito all'armistizio dell'8 settembre 1943 e alle successive vicende belliche vive in tenera età la condizione di profugo e rientra in Italia con la famiglia solo dopo la fine del conflitto. Dopo un periodo trascorso in Sicilia si trasferisce a Roma e inizia la carriera militare tra le fila dell'Esercito.