Una carriera in magistratura e come politico raccontata in un dialogo serrato dell'autore con il proprio immaginario alter-ego su una presunta "nevrastenia sessuale" e altre vicende extra professionali, da quelle sentimentali, all'impegno come regista e autore teatrale.
Sullo sfondo dei cambiamenti economici e politici della provincia fiorentina, l'autobiografia di un uomo che, dopo aver perso il padre quando era ancora bambino, si trasferisce nel paese d'origine della madre: la scuola, i primi lavori come barbiere e marmista, poi l'adesione al movimento partigiano e, dopo la guerra, l'attività di sindacalista e di pubblico amministratore. Sempre presente l'impegno per far progredire l'economia del proprio paese e per tutelare i diritti dei lavoratori.
Dal 1963, allora quindicenne, un giovane della provincia di Siena tiene un diario fortemente introspettivo in cui annota gli eventi che hanno per lui una rilevanza interiore. Sensibile e introverso passa gran parte delle giornate a leggere libri impegnativi. Nel periodo dell'Università entra nel mondo delle contestazioni e il suo atteggiamento diventa più trasgressivo. Si laurea nel 1973 e lavora in una commissione socio-pedagogica del Sert: gli impegni di studio e di lavoro fanno diradare le annotazioni dal 1977. Il diario viene ripreso negli anni Novanta ma le pagine più recenti sono incentrate sull'autoanalisi ed esposizione delle sue riflessioni.
Una donna racconta il lungo calvario affrontato dopo la diagnosi di leucemia mieloide acuta, arrivata per lei come un fulmine a ciel sereno poco dopo i cinquant'anni. Terapie invasive, somministrazioni massicce di medicinali che la indeboliscono nel corpo e nella mente, il trapianto del midollo e il successivo manifestarsi della Graft versus host disease, una complessa reazione immunologica legata a esso. Nel corso degli anni si rivolge a diversi ospedali, in cerca delle migliori cure; talvolta ottiene dei lievi miglioramenti, spesso seguiti però da ricadute, senza che arrivi mai per lei una guarigione completa.