L'esperienza amara di un italiano in guerra, prima in Grecia come militare occupante, poi in Germania come prigioniero. Dopo essere passato dalla qualifica di internato militare a quella di lavoratore civile, riuscirà a fuggire e a fare ritorno in patria.
"Se ce l'avevo fatta a Londra potevo farcela ovunque". Dopo aver trascorso dodici anni a Bologna (dove si diploma all'accademia di Belle Arti), in Francia e in Inghilterra, un giovane calabrese torna nella sua terra e, insieme alla sua compagna, apre un laboratorio di ceramica in un paesino della Sila, tentando anche la vendita come ambulante. Il sogno si infrange in mille difficoltà - "in Calabria non serve a niente lottare" - e il giovane finisce per abbandonare le sue aspirazioni artistiche accettando un lavoro nell call-center dell'Alcatel. Ma non resisterà a lungo.
[...] My heart gone with the brothers in Chechenya
Gaspare Gasperoni
Un'enorme curiosità per il mondo e l'amore verso i popoli senza nazione e le loro lotte, siano essi i ceceni, i curdi o i palestinesi, sono i temi principali di questa memoria, composta da diciotto quadernoni, scritti da un cameriere giramondo. Tante le pagine dedicate alla riflessioni su fatti d'attualità, e alle descrizioni delle storie di antiche civiltà e culture. Qua e là qualche raro accenno alla vita personale dell'autore, in particolare riguardo agli amori e alle varie amicizie nate qua e là per il mondo. Sul finale qualche accenno alla sua malattia, che lo porterà prematuramente alla morte a soli 40 anni d'età.