Un ragazzo di provincia giunge nella grande città dopo le elementari. Si impegna nel lavoro e contemporaneamente si dedica ad importanti letture. La cocciutaggine, i sacrifici e l'esempio del padre, un bracciante analfabeta, gli permettono di imboccare la strada che renderà possibile la sua realizzazione umana e professionale.
Un militare impegnato sul fronte jugoslavo viene fatto prigioniero dopo l'8 settembre del 1943 e internato nei campi di prigionia del Reich, dove resta fino alla fine della guerra. Tornato a casa, può finalmente sposare la sua amata, dopo che una licenza saltata pochi giorni prima dell'armistizio lo aveva costretto a rimandare il matrimonio.
Memoria dei primi anni di vita dell'autore, che racconta in prima persona vicende, episodi, contesti ricostruiti attraverso i ricordi dei genitori e dei familiari. La narrazione ricostruisce un quadro minuzioso della vita nella provincia palermitana (ai piedi delle Madonie) degli anni Venti, con particolare attenzione ai lavori della campagna, alle usanze rurali e alla vita familiare: dalla coltivazione della manna alle feste di paese, dall'economia dei poderi ai rapporti generazionali e di genere. Il padre prende a mezzadria un terreno, con il sostegno della moglie, figlia di emigrati e lei stessa per qualche tempo vissuta a New York, e con l'aiuto dei fam...
La corrispondenza - principalmente con la madre - di un militare forlivese che durante la Seconda guerra mondiale è in servizio nella penisola balcanica, dove viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l'armistizio e internato in Polonia. Entrato a far parte dell'esercito repubblicano, completa l'addestramento e rientra in Italia. Preso prigioniero dagli alleati, è deportato in Algeria. Al termine del conflitto deve attendere quasi un anno per tornare libero: al rientro dall'Africa nel febbraio del 1946 è trattenuto altri due mesi in un campo di prigionia in Puglia prima di poter fare ritorno a casa.