Un bolognese, ancora in piena attività politica, ricorda gli anni dell'infanzia, e le difficoltà derivategli dall'essere figlio adottivo. Poi, con la maturità, si apre la fase dell'attivismo politico con la carica di sindaco, di consigliere comunale e con le lotte per il miglioramento delle condizioni economiche dei braccianti e dei lavoratori agricoli.
Nell'autobiografia di un pensionato bolognese, il ricordo della crisi economica degli anni Cinquanta, dalla disoccupazione mezzadrile all'occupazione dei latifondi. Impegnato nel sindacato Cgil e nel Partito comunista, diventa sindaco del suo paese, promuovendo una serie di lavori pubblici, con l'obiettivo di frenare l'esodo verso la città.
Un'insegnante modenese tiene un diario per circa mezzo secolo e affida alle sue pagine la cronaca della propria vita quotidiana, accompagnata da riflessioni, appunti e poesie.
Ventisei anni di vita racchiusi in altrettante agende, scritte con inchiostri colorati, arricchite da disegni, fotografie, cartoline e ritagli di giornale: Linda inizia a scrivere da bambina, mentre frequenta la scuola elementare, e continua costantemente quasi come in un processo di formazione identitaria e di passaggio verso l'età adulta. La sua pratica autobiografica rappresenta un tratto distintivo delle generazioni di adolescenti che si sono succedute tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento, che hanno cominciato a scrivere di sé sui diari di scuola, sulle agende che potevano servire anche per appuntare i compiti, ma non solo. Studentessa d'arte, a...