I tre anni di guerra di un artigliere, che assiste alle forti perdite umane, all'avanzamento di grado di compagni meno meritevoli, affronta marce forzate e spera di rivedere i propri cari. Poi, dopo tanti giorni in cui nulla di nuovo accade e dopo un lungo ricovero ospedaliero, ottiene una licenza e prova la gioia di essere, per sessanta giorni, un borghese.
Un pensionato rievoca la propria vita segnata da un'infanzia di sacrifici e dalla guerra: sul fronte russo vive la disfatta dell'armata italiana sul Don, la deportazione in Germania e, da civile, la dura prova dell'emigrazione e del lavoro in miniera. La possibilità di vivere in Italia e la formazione di una famiglia propria, lo renderanno soddisfatto di sè.
Cresciuto in un paese di montagna, vive un momento difficile quando la sua numerosa famiglia di contadini, si separa per la scarsa resa dei terreni coltivati. Dopo il servizio militare e il fronte russo, la scelta di migrare in Francia per imparare un mestiere e poter tornare a casa con nuove prospettive.
Per circa trent'anni, un cicloamatore annota in un diario allenamenti, percorsi e gare alle quali prende parte. Ha una predilezione per la montagna e scala diversi valichi alpini e appenninici, affrontando anche alcuni passi all'estero.