Un pensionato rievoca l'infanzia e l'adolescenza trascorse nella campagna toscana, quando la vita era scandita dal ritmo delle stagioni e la gente era unita da veri sentimenti di amicizia. Il lavoro in miniera e la formazione di una famiglia propria rendono più forte il ricordo delle tradizioni passate.
Un ingegnere minerario ricorda i suoi inizi in una miniera nel grossetano: l'impatto con il mondo del lavoro è duro ma gratificante. Tra faticosi viaggi per raggiungere la famiglia a Roma e l'organizzazione del matrimonio, prende il via un nuovo percorso di vita, fatto di spostamenti e di responsabilità, ma supportato dalla fede religiosa.
Sullo sfondo delle vicende storiche italiane, un pensionato ripercorre la storia della propria famiglia: nato e cresciuto nel grossetano, perde il padre minatore, quando ha soli sei anni. Inizia un lungo periodo di sacrifici, segnato da altre gravi perdite e dalla necessità di lavorare. Quando finalmente le difficoltà e i dolori sembrano superati, la diagnosi di un tumore lo costringe a superare una nuova prova.
Uomini e donne del grossetano, nati nei primi decenni del Novecento in famiglie contadine, raccontano le loro storie di lavoro, guerra, affetti, dolori e solidarietà. Tutti testimoni della Seconda guerra mondiale (e qualcuno anche della Prima), sono in maggioranza contadini e minatori, alcuni aderiscono alla Resistenza, altri si trovano al fronte e riescono a sfuggire alla prigionia dopo l'8 settembre del '43. Nel dopoguerra le condizioni di lavoro per molti di loro sono ancora molto dure e le difficoltà quotidiane restano forti. Tra i testimoni degli eventi bellici, i familiari - in maggioranza i figli - dei morti dell'eccidio di Niccioleta, avvenuto nel co...
Estremi cronologici
Inizio presunto: 1910-1920
Fine presunta: 1990-1999
Un giovane operaio grossetano diventa partigiano nel settembre del 1943. Rastrellato, riesce a scappare e prosegue la sua partecipazione alla Resistenza, operando anche al fianco degli americani. Al termine del conflitto non abbandona l'attivismo politico e per qualche tempo continua anche il suo lavoro in fabbrica, fin quando negli anni Cinquanta conosce le difficoltà della mancanza di un'occupazione stabile.