Una lettera immaginaria alla madre perduta all'età di sette anni, il racconto della vita di un'operaia in pensione. I ricordi degli anni di miserie e angherie trascorsi in un collegio di suore, si alternano ai momenti sereni di conquistata realizzazione famigliare e di soddisfazione per il lavoro di fabbrica.
Nel 1947 Gherardo è uno studente di quindici anni. Figlio di contadini inizia le sue giornate pascolando le capre. Attraversa l'adolescenza tra studio, letture, corse in bicicletta e la "gioventù italiana di Azione Cattolica". Dopo il diploma si iscrive alla Facoltà di Medicina di Siena, dove per un incidente perderà l'occhio sinistro. Inizia un lungo calvario che lo costringerà al ricovero in ospedale per più di un anno. Oltre al susseguirsi di fatti il diario racconta un percorso interiore alla ricerca della conoscenza dell'animo umano e divino.