Lo rifarei ancora: viaggio nella memoria di un ottantenne
Maggiorino Conti
L'impegno politico di un pensionato bolognese che, nato in una famiglia operaia e entrato in fonderia a dodici anni, dopo la guerra si iscrive al Partito comunista: aderisce al sindacato Fiom, partecipa agli scioperi dei metalmeccanici, per poi diventare segretario di sezione. Conclusa l'esperienza lavorativa, entra a far parte dei Consigli di quartiere.
Ormai in pensione, dopo il divorzio e confrontandosi con la malattia psichiatrica del figlio, l'autrice ricorda un'infanzia trascorsa in varie città italiane per seguire il lavoro del padre. Dal 1944 la famiglia torna a Basilea, in Svizzera, dove Carlotta termina gli studi. Dopo periodi trascorsi fra Inghilterra e Svezia racconta i primi anni di sposa felice, trascorsi in Sicilia, fino alla fine del matrimonio e alla decisione di concludere i suoi venticinque traslochi in Svizzera, nel Canton Ticino.
L'autrice nasce nel 1927 a San Donà di Piave (VE) e attualmente vive in Svizzera. Trascorre buona parte della sua vita in Sicilia, tanto che nell'agosto 2010 torna a Terrasini (Pa) dove la figlia ha ristrutturato un "damnuso", tipica costruzione di quella Regione. Trascorre tre settimane sollecitando il Comune per l'allaccio dell'acqua nell'appartamento, avendo pagato le tasse. Il soggiorno descritto nel testo è rallegrato dalle tante nuove conoscenze e vecchie amicizie ritrovate.
Sul filo della memoria, l'autore racconta la vita a Terrasini, dallo sbarco alleato ai primi anni del terzo millennio, regalandoci un interessante spaccato della Sicilia occidentale, in un "come eravamo" un po' nostalgico che fa rivivere il mondo dei "Don", delle cerimonie barocche, dei personaggi e mestieri che hanno caratterizzato un'epoca e la sua cultura.