A novantatre anni, uno scalpellino lombardo scrive la sua storia di vita: il lavoro in Italia e all'estero fin dagli anni della giovinezza, la partecipazione alla Grande Guerra che si conclude con l'onorificenza di cavaliere di Vittorio Veneto, una serena vita famigliare, la passione per la politica prima, e per la pittura, il gioco delle bocce e quello delle carte, poi.
Estremi cronologici
1896
-1983
Tempo della scrittura
1983
Tipologia testuale
Autobiografia
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 8
Fotocopia originale: 2
Fotografie
Una coppia di fidanzati corrisponde negli anni della Seconda guerra mondiale. Dopo la laurea, Renato viene chiamato alle armi e poi inviato sul fronte africano, dove viene fatto prigioniero. Rientrato in Italia poco prima della fine del conflitto, deve aspettare ancora alcuni mesi prima di potersi ricongiungere con l'amata Natalina. Alla fine di dicembre del 1945, i due riescono finalmente a unirsi in matrimonio, come già avevano programmato di fare prima di essere separati dal lungo periodo di prigionia.
Un militare del bergamasco che durante la Grande Guerra presta servizio come ausiliario della Sanità ed è impegnato sul fronte dell'Isonzo, ripercorre la propria esperienza nei lunghi anni del conflitto. Il suo racconto spazia dalle durissime condizioni di vita dei soldati alla cattiva gestione delle vicende belliche da parte degli ufficiali, dai legami di amicizia stretti nelle trincee allo sbando della ritirata di Caporetto.