Un'adolescente milanese annota in cinque anni di diari le giornate trascorse tra i libri, le passeggiate con gli amici, i primi amori , la famiglia e un forte sentimento religioso. Amante della natura, descrive le sensazioni di benessere durante le frequenti vacanze in montagna.
In occasione del ventennale della caduta del Muro di Berlino l'autrice, impiegata in pensione, ricorda il suo soggiorno per lavoro nella città tedesca nel 1961, anno della sua costruzione mettendo a confronto la città distrutta dalla guerra e divisa con la metropoli moderna e di oggi, di nuovo visitata nel 2006.
Rina e Brunero sono due ragazzi di 14 anni quando si incontrano per la prima volta. Nati tra le province di Parma e Ferrara, entrambi nel 1923, entrambi cresciuti con una vita non facile. Rina in una famiglia contadina, sin da piccola ha conosciuto le fatiche del lavoro nei campi. Brunero è venuto al mondo da due genitori non sposati, il padre dopo averlo riconosciuto solo legalmente si allontana dal paese e morirà di tubercolosi tre anni dopo. Prima che la Seconda guerra mondiale arrivi a stravolgere tutto, tra Rina e Brunero sboccia un amore giovane e puro. Li ritroviamo dopo il conflitto molto cambiati: Rina a Genova, emancipata, infermiera professionista...
Due sposi di Forlì sono divisi dopo quindici giorni dalle nozze perché lui, che aveva avviato a Forli l'attività di dermatologo, deve partire per la guerra in Africa. Dopo la sconfitta italiana in Egitto viene fatto prigioniero dagli inglesi e condotto prima in Sudafrica e poi in Inghilterra. In tutto vivono separati per sei lunghi anni ma il rapporto è tenuto vivo da una fitta corrispondenza intima piena di ricordi e nostalgia, desiderio, affetto, speranze e delusioni. Ritorna nel luglio 1946.
Trentaquattro anni di vita (1906-1940) ricostruiti nel dettaglio, grazie a una predisposizione innata verso la scrittura di sé che lo aveva portato a disseminare agende di appunti e fatti, ancor prima di concepire sistematicamente la scrittura di un diario. Una pratica che Marcello avvia in un momento delicato della storia italiana, poco più di un mese dopo l’ingresso nella Seconda guerra mondiale. Da quel giorno e per i successivi 48 anni (1940-1988) non rinuncerà più a raccontare in prima persona la sua traiettoria personale e quella della sua famiglia, di antica nobiltà napoletana, legata in modo profondo alle vicende del Paese. Il padre Giulio, eminente...