Il diario di un viaggio nell India del nord alla scoperta delle popolazioni nomadi, delle strutture urbanistiche e delle abitudini di vita. Dopo un breve soggiorno in Nepal, l'incontro con i luoghi dove Madre Tersa di Calcutta ha prestato la sua opera: la scoperta dell'emarginazione, della povertà ma anche del senso più vero della carità cristiana.
[...] My heart gone with the brothers in Chechenya
Gaspare Gasperoni
Un'enorme curiosità per il mondo e l'amore verso i popoli senza nazione e le loro lotte, siano essi i ceceni, i curdi o i palestinesi, sono i temi principali di questa memoria, composta da diciotto quadernoni, scritti da un cameriere giramondo. Tante le pagine dedicate alla riflessioni su fatti d'attualità, e alle descrizioni delle storie di antiche civiltà e culture. Qua e là qualche raro accenno alla vita personale dell'autore, in particolare riguardo agli amori e alle varie amicizie nate qua e là per il mondo. Sul finale qualche accenno alla sua malattia, che lo porterà prematuramente alla morte a soli 40 anni d'età.
L'autrice racconta la sua spensierata infanzia in India. Ricorda il senso di solidarietà e libertà che respirava. Per trovare migliori condizioni di vita, Kulwant segue il marito in Italia. Trova che la pace e l'altruismo a cui era abituata sono sostituiti da frenesia e freddezza. A volte torna in patria, ma trova che anche questa abbia perso i suoi valori.
Si trasferisce dall'India in Italia per migliorare il livello di vita della sua famiglia che l'ha raggiunto dopo qualche tempo. Ha imparato la lingua e a Bucine si sente a casa.