Un impiegato milanese in pensione scrive una memoria dell'infanzia e adolescenza durante il periodo della guerra. Nel 1943 tutta la famiglia, compresa la nonna, sfolla sul Lago Maggiore per fuggire dai bombardamenti che hanno iniziato a colpire Milano. Durante i due anni successivi anche Meina diventa zona di invasione dei tedeschi e alla fine della guerra anche delle truppe alleate, che portano a conoscenza della famiglia la nuova libertà, la democrazie e anche la disponibilità di cibo. Qui però accadono fatti terribili, come l'uccisione di alcuni ebrei, torturati e gettati nel lago con una pietra al collo. Più difficile da sopportare è la ritirata dei tede...
Un Militante Sindacale nel Petrolchimico di Brindisi
Francesco Calvelli
Dalla campagna, all'età di 18 anni, l'autore viene assunto alla PLYMER. Da una visita medica risulta malato di tubercolosi. Date le sue condizioni fisiche, passa a lavorare nel laboratorio di analisi. Si impegna nel sindacato della CGIL. Fa parte del Comitato direttivo provinciale della CCdL e nel 1966 diviene delegato al Congresso Nazionale della CGIL. In fabbrica, grazie al suo impegno sindacale, crea la figura del delegato della sicurezza sociale. Da' avvio alla realizzazione del C.U.P.S. (Centro Unitario dei Patronati Sindacali). è attivo anche nel sindacato della FILCEA.
Un uomo nato negli anni Trenta in una famiglia di braccianti intraprende fin da ragazzo la carriera politica e sindacale, ricoprendo per molti anni ruoli dirigenziali. Giovanissimo, il PCI lo invia a studiare a Mosca e la sua permanenza in Russia è occasione di incontri e di esperienze importanti per la sua formazione e per la sua attività pubblica.
Durante il secondo conflitto mondiale un giovane alpino corrisponde con la madre. Chiamato alle armi nella primavera del 1940, qualche mese dopo l'entrata in guerra dell'Italia è inviato in Albania mentre nel luglio dell'anno successivo inizia il suo viaggio verso il fronte russo, dal quale scrive fino alla fine del 1942.