Un maresciallo di artiglieria viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l'8 settembre e inviato in un campo di concentramento in Germania. Durante la terribile esperienza della prigionia, contrassegnata da fame, malattie e duri turni di lavoro, decide di tenere un diario del quale l'archivio conserva alcune pagine. A guerra finita arriva finalmente il momento del ritorno in Italia, che avviene a piedi, con l'ausilio di un carretto sul quale a turno vengono caricati i compagni di prigionia più stanchi.
Lettere di un ragazzo del 1924 soldatino a Pavia dall'agosto 1943
Alfredo Perrucchini
Un giovane diplomato del bergamasco è arruolato nel '43 a Pavia. Dopo l'8 settembre è inviato nei vari campi della Germania dove è impiegato come lavoratore fino alla fine della guerra. L'autore scrive lettere alla madre e alla sorella, rassicurandole sulla sua salute e sperando nella gioa del ritorno. Loro gli inviano molti pacchi per alleviare le sofferenze. Torna nell'agosto del 1945 dopo essere stato in un campo di raccolta di prigionieri gestito dagli inglesi.