Un testimone della grande catastrofe militare sul fronte del Don rievoca i giorni della ritirata e i quattro anni di prigionia in mano ai russi: partito per "consolidare le conquiste territoriali e civilizzare i popoli dell'Unione Sovietica", conoscerà fame e freddo e affronterà una lunga lotta per la sopravvivenza, guardandosi anche dai compagni italiani, pronti a uccidere per procurarsi un pezzo di pane.
Lavorando nella forestale, un operaio idraulico incontra personaggi dell'Aspromonte calabrese e li descrive, raccontando del potere che ha la 'ndrangheta e del proprio onesto lavoro, con una scrittura dallo stile aspro come le montagne, e semplice come le "quattro chiacchiere" paesane.
Il genocidio dei Tutsi in Ruanda raccontato ai miei studenti
Jean Paul Habimana
Jean Paul ha solo dieci anni quando nel 1994 il genocidio del Ruanda cambia per sempre la sua esistenza. Nato in una famiglia tutsi, riesce a sopravvivere allo stermino messo in atto dagli hutu grazie anche alla solidarietà ricevuta da una famiglia che non condivide la violenza dell'etnia alla quale appartiene. Ritrovata la madre, giunge in un campo profughi gestito dalla Croce Rossa e si ricongiunge ai propri cari rimasti in vita, ma il pericolo per lui non è cessato e non riesce a sentirsi al sicuro. Le condizioni di vita restano dure anche al termine delle stragi e le ferite sono molto profonde da rimarginare. Jean Paul riprende a studiare, entra in semin...