Un ingegnere in pensione ricorda la giovinezza, negli anni Quaranta, periodo caratterizzato dai continui spostamenti per il lavoro del padre. Episodi di vita familiare, descrizioni di luoghi, tradizioni e personaggi incontrati durante il cammino della sua vita.
Dopo l'8 settembre 1943, Aldo ed il fratello Mario lasciano il Veneto e raggiungono la Puglia per ricongiungersi con le Forze Armate fedeli al Re. Il viaggio in bicicletta li vede scendere verso il sud, attraversare le linee del fronte e reintegrarsi nei reparti dell'Aeronautica del ricostituito esercito.
Prigioniero in Germania, prima in un campo di lavoro dove la fame e il freddo lo debilitano e lo abbruttiscono, poi in una fabbrica a Weimar, finisce con l'instaurare un ottimo rapporto con la popolazione locale di cui sperimenta la solidarietà e l'affetto. Al termine delle ostilità, con l'arrivo dei Russi, rientra in Italia con un'automobile Opel che un ingegnere tedesco, per gratitudine, mette a disposizione sua e dei suoi amici.
Nato in una famiglia dell'alta società torinese, ci racconta l'infanzia e l'adolescenza felici, la giovinezza dedicata alla difesa della patria e dei valori in cui crede, la guerra e la liberazione del proprio paese. L'appartenenza ad un elevato ceto sociale fa sì che il racconto introduca personaggi importanti e situazioni interessanti.
Affresco bello e intenso di un'umanità smarrita, affamata e impaurita dai combattimenti che avanzano: l'istinto di sopravvivenza fa accettare condizioni di vita degradate nella promiscuità delle grotte, atavici rancori sociali inducono a rivendicazioni e vendette, mentre le storie delle persone e delle famiglie si intersecano nella fatica della sopravvivenza quotidiana tra grandi egoismi e piccole forme di solidarietà nel contesto di una guerra che porterà profondi mutamenti, sociali e politici, non sempre apprezzati dalla raffinata autrice.