Un nonno racconta al nipote "una stupenda favola che ha per oggetto un povero ragazzotto che, grazie alla sua tenace volontà, è diventato: contadinello prima, scavatore di ghiaia poi, indi: maestro, professore, sindaco e Presidente della Cassa rurale e artigiana del suo paese."
Lettere inviate a una anziana signora ricoverata in una casa di riposo. Le suore della Nigrizia - tra cui anche la figlia -, amici e parenti le le rivolgono parole di fede e la incoraggiano a affrontare con serenità gli acciacchi della vecchiaia.
La guerra vissuta e raccontata con gli occhi di una bambina che, insieme con il fratello e una cuginetta, passa le giornate a giocare e a combinare "birichinate", pur nel clima di pericolo e bombardamenti su Roma. I fatti storici delle Fosse Ardeatine e della liberazione della capitale fanno da sfondo a questo affresco di piccola borghesia.
Una pensionata ricorda la sua vita a più riprese, combattuta tra la volontà di imprimere su carta le proprie memorie e l'impossibilità di farlo con costanza. Nata a Torino nel 1921, come frutto di un temporaneo ravvicinamento di genitori separati. Un'esistenza segnata dalla miseria arrecata alla famiglia dai debiti di gioco del padre, dall'assenza di figure maschili all'interno del nucleo famigliare, dalla dignità e dall'amore della madre, nonchè dall'educazione da lei impartita, dalla gratificazione dei suoi successi scolastici e dalla sua passione per la letteratura e la poesia, che rimpiranno le sue giornate anche quando, si ritroverà vedova, sola e malat...