Dopo l'armistizio, un gruppo di ufficiali, costretto a scegliere tra la diserzione o la subordinazione ai tedeschi, decide di aggirare il problema fuggendo e chiedendo asilo politico in Svizzera. Uno di essi, assunto il ruolo di dirigente, annota l'attività ricreativa e religiosa organizzata, quale esponente dell'Azione cattolica, per gli internati militari italiani.
Un esule volontario in Svizzera, all'inizio del secolo partecipa con intenso attivismo e consapevolezza al movimento del socialismo - sindacalismo dei fuoriusciti italiani a Lugano. Conosce intellettuali e politici anarchici e socialisti dell'epoca. Si sposa e ha due figlie, una delle quali sposa Vincenzo Gigante, comunista imprigionato, torturato e morto nel 1945. Attraverso la storia di Gigante, Fonti penetra nelle vicende del fascismo e della guerra.
Ogni anno, d'estate, una bambina viene spedita da Monaco nella campagna bavarese, mentre la mamma resta a lavorare in città. Ospite di un'amica di famiglia, Angelika si innamora di quel mondo dove vuole sempre tornare.
Rebecca è una bambina allegra e socievole che racconta con entusiasmo gli eventi per lei più interessanti della sua vita e li commenta con spirito, talvolta con grande arguzia.
Allegra fa una bella descrizione di se stessa, attraverso i suoi ricordi e le sue emozioni, regalandoci l'immagine di una bambina serena e appassionata.