Un sottotenente dei Bersaglieri il 14 giugno del 1940 si trova militare in Slovenia. Inizia il diario rivolgendosi ad Adriana, la sua fidanzata, che ha lasciato a Roma e che si propone di sposare appena finita la guerra in corso. Lo scritto si interrompe il 9 settembre dopo un ricovero a Trieste per rimuovere una ciste. Le pagine che scrive dal 14 al 20 dicembre 1940 raccontano la sua azione di guerra in Albania contro la Grecia, i disagi, gli inutili spostamenti, gli ordini e contrordini fino al ferimento ad una gamba per colpa di una bomba durante una battaglia. Dopo varie medicazioni in ospedali da campo viene trasferito in Italia, prima a Bari e poi all'...
L'autore racconta della propria esperienza di guerra nel fronte greco-albanese, per il quale è partiro nel 1940. Dopo l'arretramento in Albania, nel 1941 è rimasto in presidio in Grecia per un anno. Nell'agosto del '42 viene mandato a combattere in Russia, sulla linea del Don; qui nel gennaio del '43 comincia la ritirata a causa dell'accerchiamneto dell'esercito russo.
Appena ventenne viene chiamato alle armi e, dopo un anno di addestramento, mandato nei Balcani dove viene fatto prigioniero. Tenta più volte la fuga, l'ultimo tentativo, dopo il 25 luglio 1943, andrà a buon fine e dopo un mese sarà a casa a Torino. Dopo l'8 settembre 1943 decide di nascondersi in montagna: una generosa famiglia di contadini lo ospita per qualche mese fino a quando l'azienda di cui era dipendente lo richiederà al lavoro.