Ultimo di sei figli di una povera famiglia, emigrato come bracciante a 15 anni, passa da un paese all'altro per lavorare. In Francia durante una rissa uccide un altro emigrato. E' mandato ai lavori forzati nella Caienna, ma riesce a fuggire. Finirà di scontare la propria pena a Piacenza scrivendo le sue memorie.
Estremi cronologici
1881
-1925
Tempo della scrittura
1913
-1925
Tipologia testuale
Autobiografia
Natura del testo in sede
Originale autografo: 1
Fotocopia originale: 2
Dattiloscritto: 9
Allegati
Fotografie
Esperienza di un pedologo inviato in una regione della Russia asiatica grazie ad un progetto dell'Unione Sovietica: ricerca, lavoro, cartografia e la vita dura trascorsa in terre desolate, fra cimici e fame, ma accanto a persone umanamente molto ricche. Ma il progetto di coltivare terre vergini sarà un fallimento.
L'infanzia vissuta nella solitudine dell'Isola di Giannutri, dove il padre è custode del faro, con l'unica compagnia della famiglia, degli "Eremiti" e della natura, rende Rosalia una bambina amante della lettura ed incline ai sogni ma molto timida, quasi inibita nelle relazioni sociali. La sensibilità sviluppata e l'amore per lo studio consentiranno, poi, all'adolescente di descrivere Pianosa, l'altra isola dove il padre presterà servizio, con tanta dolcezza e grande sensibilità per i suoi abitanti, compresi quelli della colonia penale.
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 1
Originale dattiloscritto: 1
Fotografie
Da ragazzino povero, con la semplice frequenza elementare, a dirigente sindacale e politico, perseguitato dal fascismo che combatterà fino alla Liberazione.