Memoria di un'insegnante elementare in pensione. Parte dal ricordo dei nonni paterni bellunesi e di quelli materni sloveni. Trascorre un'infanzia povera ma serena. Descrive le scuole, le amicizie, i giochi, la religiosità della famiglia. Dopo il diploma da maestra inizia a insegnare, si sposa e ha due figli, Dopo la morte del marito la sua vita è molto sofferta ma trova conforto nella fede. Si risposa e vive a Bassano del Grappa.
L'autore rimane orfano di padre a dodici anni lavorando da allora per mantenere la madre e i cinque fratelli minori. Fa il bracciante agricolo, lavora nelle risaie ed emigra in Germania come contadino. Al ritorno è inviato in guerra ma malato viene congedato. Si nasconde per non essere catturato dai tedeschi e dai fascisti. E' testimone oculare degli eccidi nel reggino. Dopo la guerra si sposa e viene assunto come operaio in una ditta fino al pensionamento.
Da bambino l'autore, originario di Matera, aveva voglia di andare a scuola ma il padre glielo nega e lo manda a lavorare nei campi. Fino ai venti anni lavora nell'azienda agricola del padre, che aveva alcune terre per conto suo e altre in affitto da un conte. Nel 1941 viene arruolato in aeronautica e trasferito in Libia, a Derna, in un aeroporto di prima linea, dove rischia di essere ucciso in qualche attacco notturno. Qui finge un attacco di stomaco che lo fa internare in ospedale; poi da lì, grazie al cuoco paesano, lavora in cucina. Al momento della ritirata riesce a sfuggire alla prigionia degli inglesi scappando su un aereo. A Tripoli si imbosca come im...