Un orfano di guerra, figlio di pittrice, con la famiglia di origini colte e borghesi, esprime nella fotografia la sua passione artistica e intreccia vicende personali a riflessioni politiche, religiose e sociali, fino alla denuncia sul funzionamento degli apparati pubblici italiani che conosce per aver lavorato molti anni all'estero come funzionario dell'Ente nazionale del turismo.
L'autobiografia di un pensionato bergamasco che durante l'adolescenza aveva scoperto dentro di sé la vocazione per la vita religiosa. Dopo aver peregrinato da una congregazione religiosa all'altra, viene ritenuto non idoneo a prendere la tonaca. Divenuto missionario laico in Laos, si sposa con una donna del posto già vedova e madre. Rientrano in Italia, ci sono tre figli da crescere e lui lavora in banca. Ci resta per ventiquattro anni. Ora è in pensione, dializzato, iscritto alle liste d'attesa per il trapianto, e intanto sogna di poter tornare in Laos per aiutare la sua gente.
La storia di vita di una steno-dattilografa in pensione. Divisa in due parti il racconto di infanzia e giovinezza è dominato dalla figura della sorella nata con una paralisi agli arti inferiori; quello della maturità riguarda la vita matrimoniale dell'autrice a Roma per quattro anni e poi il lavoro di insegnante nella città di Bari.
Un'insegnante di lingue, non ancora cinquantenne, dopo la scoperto di una grave insufficienza renale comincia a scrivere una memoria per elaborare le forti emozioni di questo trauma. Racconta l'inizio della dialisi a casa, le cure, la corsa per il trapianto, eseguito a Udine fino alla ripresa di una vita normale.
Una giovane donna è chiamata a Milano per un trapianto di rene: descrive lo smarrimento, la paura, l'ansia per la partenza, l'arrivo in ospedale, la preparazione all'intervento ed il decorso post-operatorio.