Messaggi mandati da un giovane italiano al padre, durante un suo viaggio in America Latina. In Colombia dove infuria la guerra, conosce una ragazza incinta, la vorrebbe mandare dai genitori: per questo si spostano dalla Colombia e si fermano in Costarica dove lei ottiene, con la sua famiglia, un permesso di soggiorno. Lui prosegue il viaggio con l'autostop fino agli Stati Uniti.
Da ragazzino povero, con la semplice frequenza elementare, a dirigente sindacale e politico, perseguitato dal fascismo che combatterà fino alla Liberazione.
Il 24 maggio 1952 Antonio è ancora seduto sui banchi di scuola, terzo anno di ragioneria, a un passo dagli affetti di casa. Un'interrogazione andata male, la minaccia di una bocciatura, un gesto di ribellione punito con il rinvio a ottobre in tutte le materie. E una scelta impulsiva, enorme. Scappa in Francia in compagnia di un amico e, fermato dalla polizia perché clandestino, accetta di arruolarsi nella Legione straniera per evitare il carcere. L'addestramento feroce, le punizioni e le violenze gli fanno rimpiangere ogni giorno la scelta compiuta, ma tornare indietro è impossibile. Il padre smuove consoli, ambasciatori, autorità politiche italiane e france...
Estremi cronologici
1951
-1954
Tempo della scrittura
1952
-1954
Tipologia testuale
Epistolario
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 1
Fotocopia originale: 1
Originale autografo: 1
Allegati
Fotografie