Gli anni di navigazione di un toscano innamorato del mare: da semplice mozzo a capitano, da nostromo a motorista, fino alla decisione di "tornare a terra" dopo l'improvvisa scomparsa del fratello, morto in un naufragio.
Estremi cronologici
1910
-1980
Tempo della scrittura
1980
Tipologia testuale
Autobiografia
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Originale dattiloscritto: 1
Fotografie
Registrazioni quotidiane di incontri, amicizie, pranzi condivisi, scritte da una pensionata che ha scelto di vivere in una postazione isolata della riviera di Levante, in sintonia con un paesaggio incontaminato. Una scrittura riservata: narrazione di sé attraverso gli altri.
Un marinaio bambino, di soli 14 anni, per colpa di uno zio, si trova imbarcato come sguattero in una nave, nella quale resterà fino alla fine della guerra. Una volta è affondato da un sottomarino inglese e si salva aggrappandosi a una zattera, poi, il suo piroscafo si camuffa da nave-ospedale per passare con gli Alleati da quali, lui e i suoi compagni, saranno trattati da prigionieri.
Niente ha più il fascino del passato per un uomo sulla soglia della mezza età, che rivede la sua città di mare in certi ricordi d'infanzia che sanno di vento e ampie vedute. Poi un diario, che riporta il presente, due viaggi e qualche poesia.