Una maestra milanese in pensione decide di scrivere un diario come un "notiziario storico". Sulla base delle notizie dei giornali del regime annota le vicende politiche dell'anteguerra e poi della guerra dell'Italia. Sfidando i controlli tentacolari del regime denuncia le responsabilità di Benito Mussolini e dei gerarchi. Si scaglia, a volte ricorrendo allo strumento delle barzellette, contro l'atteggiamento servile del Duce al cospetto dell'alleato tedesco e contro la monarchia ridotta a puro ornamento, contro le leggi razziali. Dettaglia le condizioni di vita dei milanesi, terrorizzati dai bombardamenti e ridotti alla fame. Tra la fine del 1943 e l'inizio...
"Noi uscimmo di collegio con la stola battesimale sul petto e la portammo con onore fino al matrimonio". In queste poche parole è riassunta l'intera giovinezza, nonché l'educazione, dell'autrice che, appartenente alla ricca borghesia, ci porterà, col suo diario, a percorrere buona parte del '900: sullo sfondo Firenze con tutta le grandi e piccole storie che, nel loro dipanarsi ed intrecciarsi, toccano la vita delle persone e della città.
La vita di un brillante ingegnere, amante dell'arte, si dipana negli anni ricchi di promesse, e non solo, del secondo Novecento italiano: il Liceo dai Gesuiti, la laurea al Politecnico, un lavoro importante in una nota fabbrica torinese dove può esprimersi professionalmente fino a divenire dirigente industriale e fino al conseguimento di un elevato standard di vita, sia economica che sociale. Gli anni della pensione, arricchiti da molti e interessanti viaggi insieme all'amatissima moglie, saranno resi particolarmente intensi da una profonda esperienza umanitaria in Africa.