Costretto a sospendere gli studi superiori e ad arruolarsi in fanteria, un giovane é inviato insieme al suo battaglione in Croazia, dove, dopo l'Armistizio, sceglie di non arruolarsi né con i partigiani slavi, nè con i tedeschi. Nella propria memoria di pensionato, il racconto della prigionia nei campi di lavoro e della lotta per la sopravvivenza, che si conclude con il rientro a casa.
Da Treviso, dove é in servizio, un militare é deportato in Germania subito dopo l'Armistizio: internato in campi di lavoro, é costretto a lavorare nelle industrie pesanti, sopravvivendo alla rigidità del clima e alla fame. Affida così a un diario, il resoconto di giornate sempre uguali, scandite dalla speranza del rientro a casa.
Mentre frequenta la scuola per sottufficiali della Marina militare, viene dichiarato l'Armistizio e così è deportato nella Prussia Orientale: un pensionato racconta l'esperienza della prigionia, scandita dalla fame e dai lavori forzati, fino alla Liberazione ad opera delle truppe russe.
Il diario di un militare marchigiano, deportato a Berlino subito dopo l'Armistizio: destinato ad un campo di lavoro, affianca ai turni di lavoro in fabbrica, l'allestimento di spettacoli teatrali. Liberato dai russi, è costretto ad intraprendere un lungo viaggio prima del rientro in Italia.
Un ventottenne ufficiale siciliano inviato in Herzegovina è colto dall'8 settembre 1943 e inviato con altri ufficiali in vari campi della Polonia e della Germania settentrionale. Tiene un diario della vita e degli eventi durante la dura prigionia, perché si rifiuta di collaborare con il lavoro e di aderire alla RSI. La liberazione ad opera degli eserciti alleati gli evita la fine nei campi di sterminio. L'ultima parte contiene le lettere inviate ai familiari.