I fatti quotidiani di mezzo secolo in una famiglia lombarda lasciata alle cure delle donne da un padre reso invalido dalla guerra e offuscato dall'alcol.
Rimasto congelato durante la ritirata dalla sacca del Don, un invalido di guerra parla sorridendo delle sue quattro gambe ortopediche: due sono di ricambio.
Nato in Veneto, trasferitosi con la famiglia nel biellese per lavorare, un uomo riesce a diventare un bravo tessitore, ma la guerra lo travolge; in Russia è gravemente ferito, tanto da rimanere invalido per tutta la vita.
Un bracciante agricolo abruzzese ripercorre la sua vita a partire dall'infanzia e il suo racconto si concentra negli anni della Seconda guerra mondiale, quando in seguito all'armistizio dell'8 settembre 1943 viene fatto prigioniero dai tedeschi e internato nei campi del Reich. Destinato al lavoro in miniera, si ammala di tubercolosi e il suo lungo calvario medico non si arresta nemmeno una volta tornato a casa al termine del conflitto, poiché le conseguenze della malattia gli provocano un'invalidità permanente.