Dalla guerra italo-turca al fronte carsico nel primo conflitto mondiale. La vicenda di un salumiere piemontese timoroso di combattere al punto di spacciarsi per cuoco e stupire tutto il reggimento improvvisando una macellazione. Prigioniero degli austriaci, una volta firmato l'armistizio, gioisce più per il fatto di aver già dato e che sarà quindi lasciato in pace dallo Stato, che per la vittoria in sé.
Francesca nasce nel 1929 a Villata, in provincia di Vercelli, in una famiglia patriarcale dove il capo famiglia è il nonno e dove ognuno svolge il suo compito. Racconta come si svolgeva la vita intorno a lei, dal lavoro delle mondine nelle risaie agli amori che nascevano, alle regole dell'Italia nel periodo fascista per lei che andava ancora a scuola. Con l'entrata in guerra iniziano le tribolazioni, gli uomini partono, le donne e gli anziani hanno il compito di mandare avanti il lavoro nei campi. Due zii contadini sono richiamati alle armi e condotti prigionieri fino alla Liberazione.