Dopo sei anni di terapie, una signora di Firenze riesce a guarire dai disturbi psicologici di cui soffriva. Scrive allora trenta lettere, delle quali ventotto indirizzate ad un amico e due al marito, idealmente articolate lungo il corso della malattia. Lettere scritte, nelle parole della stessa autrice, "per spiegare agli amici cosa avrei voluto fare, dire, comunicare quando li cercavo senza avere più la capacità di comunicare i miei sentimenti e le mie volontà".
Io, Onofrio Cavalcanti, racconto la mia vera storia dalla nascita alla vecchiaia
Onofrio Cavalcanti
Un pensionato calabrese scrive la memoria della sua vita. Figlio di una ragazza madre, morta prematuramente di parto, cresce a Roma da una zia materna che non ha figli. La nuova famiglia si trasferisce al Sud dove apre un'attività commerciale che chiude dopo qualche tempo. Si diploma perito agrario, vince un concorso pubblico, si sposa ed ha tre figli, anche se non gode appieno le gioie della famiglia a causa di incomprensioni con la consorte.
Una donna racconta il calvario legato alla malattia del figlio, affetto da disturbi bipolari dall'età di ventotto anni. Le prime manifestazioni di disagio da parte del ragazzo, la ricerca di una diagnosi precisa, le cure che si fanno sempre più pesanti, i frequenti ricoveri, la fatica nell'ottenere risposte e le crescenti difficoltà familiari nella gestione della malattia sono i temi principali di una narrazione intima e al tempo stesso sociale.