L'esperienza partigiana di un marinaio che, dopo l'otto settembre, riesce a tornare a casa, nel modenese: entrato nella Resistenza, diventa responsabile di zona e partecipa attivamente al reclutamento di giovani da inserire nelle formazioni partigiane, alle azioni clandestine e alla ricerca di aiuti per la sopravvivenza di tanti combattenti.
Nel marzo 1941 Rocco si trova a bordo dell'incrociatore Zara nel porto di Taranto quando viene silurata e fatta affondare. Riesce a salvarsi a bordo di una zattera, catturato dagli inglesi e tradotto in Egitto. Per sopravvivere affida le paure al diario, dove annota le sofferenze e i disagi del deserto africano. Ottiene un po' di libertà solo dopo la scelta di cooperare in una fattoria. Il 19 marzo 1946 sbarca al porto di Napoli.
I fanali di banda della goletta Gilda, incagliata ed in balia dei marosi al largo dell'Arcipelago delle Formiche di Grosseto, "sembrano due occhi i quali stiano per chiudersi" mentre i marinai mettono in mare le lance per abbandonare la nave e salvarsi.
Memoria di un sopravvissuto al naufragio del Diana, nave da guerra della Regia Marina durante il secondo conflitto mondiale. Alle 11.25 del 29 giugno 1942, mentre era in navigazione alla volta di Tobruck con il personale del Comando Marina di cui era prevista la ricostituzione della città riconquistata dalle forze dell’Asse, fu avvistato dal sommergibile britannico Thrasher, ad otto miglia di distanza. Colpito da due o quattro siluri (il sommergibile inglese rivendicò infatti non meno di quattro armi a segno), s’inabissò rapidamente trascinando con sé i tre quarti degli uomini a bordo. Alcune motosiluranti di scorta, dopo aver infruttuosamente attaccato il T...