Un'autobiografia che è il testamento lasciato in eredità alla nipote Martina: la vita della famiglia, compresi gli antenati, la guerra, che ha rovinato i vent'anni dell'autrice, e tutti gli eventi successivi, quali malattie, morti, felicità e piccoli eroismi.
Sotto forma di diario, l'autrice ricorda la sua infanzia in una casa particolarmente bella e la sua giovinezza a scuola e all'università. Racconta soprattutto dei suoi numerosi parenti e del rapporto fra loro non sempre idilliaco.
Allo scoppio della guerra lavora come apprendista meccanico in un officina romana. Viene fatto prigioniero e passa quattro anni in India, nei campi di lavoro inglesi, poi in quelli di isolamento perchè considerato criminale e fascista. Da lì viene trasportato in Australia, per lavorare nelle "farm" agricole. Alla fine della guerra ritorna in Italia dove cerca di costruirsi un futuro attraverso molti mestieri, dal fabbro all'idraulico, all'agricoltore. Si sposa e ha quattro figli.
Estremi cronologici
Inizio presunto: 1930-1939
Fine presunta: 1970-1979
Nei primi anni Cinquanta, una coppia di giovani sposi vive separata per un anno, dopo che il marito - per far fronte alle difficoltà economiche della famiglia - accetta un imbarco a bordo di una petroliera. Le lettere che si scrivono nei lunghi mesi di lontananza, durante i quali la nave tocca i porti dell'Europa, dell'Asia e dell'Africa, sono lo strumento che permette loro di rimanere in contatto, di confrontarsi e di raccontarsi a distanza. Oltre ai sentimenti, i temi al centro dello scambio epistolare sono soprattutto quelli economici e della gestione degli affari - col negozio di famiglia da mandare avanti tra tante difficoltà - e quelli legati alla cres...