Ricordi di vita e professione a Montelupo Fiorentino
Maurizio Billeri
Un insegnante di educazione fisica narra la sua esperienza lavorativa presso l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) di Montelupo Fiorentino (FI). Contemporaneamente al suo lavoro, dà lezioni di ginnastica serali anche ai montelupini. Mette in relazione le motivazioni che spingono ad agire i ricoverati con quelle dei cittadini descrivendo anche le differenze tra la vita fuori e dentro il carcere. Comprende i sentimenti dei pazienti e mette in atto una dura lotta per dare loro aiuto.
Durante le giornate di quarantena dovute all'emergenza sanitaria Covid-19, in un uomo riaffiorano ricordi di quando era bambino e per motivi di lavoro familiare viveva nel Manicomio Giudiziario di Montelupo Fiorentino (FI). Si rende conto che le restrizioni causate dal Coronavirus le ha già vissute da piccolo vivendo in quel luogo. Era delimitato da alte mura che lo separavano dall'esterno escludendolo dal paese in cui abitava e dalla comunità alla quale apparteneva, questo rendeva difficili i rapporti interpersonali e le amicizie, proprio come ora, al tempo del Coronavirus.
Camilla scrive, stimolata dalla curiosità della nipote che chiede di conoscere la storia del nonno, una memoria in cui racconta di sé e del marito, Giovanni Bassanesi, fotografo, intellettuale, antifascista e pacifista perseguitato dal regime mussoliniano, arrestato più volte e condannato al confino a Ventotene, da dove viene spedito in manicomio, iniziando così il suo calvario negli ospedali psichiatrici. Camilla condivide gli ideali del compagno e subisce anche lei l'arresto, ma evita l'esilio grazie alla tenera età dei figli. La fine della guerra non mette fine alle difficoltà della coppia, denunciata per maltrattamenti alla prole da persone mosse da moti...
Estremi cronologici
Inizio presunto: 1860-1910
Fine presunta: 1949-1950
L'autore scrive una lettera di contestazione alle autorità ecclesiastiche e viene rinviato a giudizio per vilipendio alla religione di Stato; da qui una catena di altre ribellioni e condanne come "paranoico pericoloso".