La figura di un patriota del Risorgimento italiano ricostruita attraverso due testimonianze dirette: una sua supplica al ministro dell'interno - contenuta in un documento rilasciato nel 1962 dal Comune di Gazoldo -, e il verbale di un'interrogatorio reso dopo essere stato arrestato con l'imputazione di "alto tradimento" per aver aderito a un "comitato democratico".
Un anarchico in Abissinia e l'umanesimo di Menelik (seconda parte)
Giovanni Gino Simoni
Un tenente dei carabinieri rimette ordine fra le cronache di viaggio del padre: si tesse una fitta tela di ricordi, si produce uno scambio di esperienze dove filo conduttore è la coralità di un piccolo paese toscano e la fede nell'anarchia.
Una memoria che si intreccia con la grande storia: un giovane scrittore, fino ad allora impiegato nell'editoria, è vittima del terrore staliniano; internato nelle più dure prigioni del regime, vi rimane per 17 anni. Continua a essere circondato da un clima di sospetto, che non lo abbandonerà neppure dopo, quando esce dal carcere. Testo tradotto in italiano dall'originale.
Epistolario di un colonnello dei carabinieri, relativo al processo di epurazione dall'Arma da lui affrontato per aver aderito al Partito Nazionale Fascista, dopo l'8 settembre. In apertura sono riportate alcune note dal diario del padre. Gli ultimi documenti si riferiscono al periodo successivo alla conclusione della vicenda giudiziaria.