Una raccolta di voci che testimoniano amicizia e affetto in un periodo di separazione forzata: emigrata in Svizzera, per sottrarsi ai rastrellamenti dei fascisti, una partigiana dell'ultima ora riceve lettere da compagni, amiche e spasimanti rifugiati nei campi di internamento elvetici.
Il professor Gustavo, precendemente rifugiato in Svizzera con la famiglia, insieme ad altri 9 intellettuali del Nord, tra cui il futuro presidente Einaudi, nel 1944 viene richiesto dal governo Bonomi a Roma per collaborare alla ricostruzione politica, sociale e culturale dell'Italia. Sarà nominato presidente del ricostituito Cnr. Nella capitale lo segue la moglie, mentre restano in Svizzera i cinque figli della coppia, la maggiore dei quali, Elena, è la corrispondente epistolare dei genitori. Uno spaccato sui momenti cruciali della ricostruzione del nostro Paese, sospeso tra la precarietà di una liberazione non ancora completata, ma già animato dal fervore l...
Lettere dal carcere di Sollicciano (Firenze), di un rifugiato cileno in Italia che aspetta il processo per l'omicidio della donna amata. Scrive all'amico evidenziando la sua solitudine e il dolore per il gesto commesso. L'epistolario è accompagnato da una nota introdduttiva di Carlo Carlucci che disegna il profilo del protagonista di questa storia, le cui tinte forti non sarebbero emerse dalle sole missive.
La vita di un giovane benestante, che ha avuto un'eccellente educazione umana, culturale e professionale, viene stravolta dalla guerra e dalle persecuzioni razziali. La Francia, dove si è formato, lo accoglie anche da rifugiato durante l'occupazione nazista fino al suo rientro in Italia, dopo l'armistizio, dove la sua permanenza, accompagnato dall'amatissima moglie francese, dura solo un breve periodo: le contingenze imporranno una nuova fuga, stavolta in Svizzera, al seguito del prof. Colonnetti e di altri illustri fuoriusciti italiani. Solo la fine dell'incubo nazifascista consentirà a Franco ed alla sua famiglia di rientrare in Italia, lasciandosi alle sp...