Nell'aprile del 1963 l'autore con due amici parte da Accra dove lavora, per una gita fino a Kumasi. Descrive i villaggi e gli indigeni, le feste e i paesaggi, i riti e i lavori di un popolo ancora primitivo, ma ricco di interesse.
Racconto di un'esistenza che ha vissuto passaggi difficili, vissuti prima sullo sfondo dell'Abruzzo contadino durante e dopo la Seconda guerra mondiale, poi della Roma in espansione dei decenni a venire. L'autrice racconta la quotidianità delle giornate e degli anni dell'infanzia scanditi dal lavoro nei campi e dalla cura della casa, alla quale si dedica a Poggio Filippo fin quando i genitori non la costringono a trasferirsi nella Capitale, per lavorare come domestica. Ha solo dodici anni ma l'economia di una famiglia povera e segnata dai lutti impone questo sacrificio, che per la bambina si traduce in dolore per lo sradicamento e in maltrattamenti subiti da...
Attraverso il suo punto di vista privilegiato di volontario, l’autore, spontaneo e sincero, ci riporta la quotidianità della Onlus nella quale opera. Ci immergiamo così nella cultura Burkinabè, semplice e accogliente, in contrasto con una realtà fatta di povertà, malnutrizione e malattie.
L'autore nel 1984 si reca in vacanza, per circa un mese, sull'isola caraibica di Martinica. Nel diario, scritto inizialmente su fogli sparsi e successivamente trascritto, Adolfo racconta la sua attrazione per la cultura e le tradizioni esotiche dei luoghi. E' affascinato in particolare dalla pratica del vudù, dalla divinazione con i tarocchi e dall'uso di sostanze psicotrope praticato dalla popolazione locale.
Estremi cronologici
1984
-1984
Tempo della scrittura
1984
-1984
Tipologia testuale
Diario
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Originale autografo: 1
Fotografie