La guerriglia partigiana nel bellunese raccontata da un giovane studente, che riesce a organizzare un primo nucleo del "fronte della gioventù", dopo essersi convinto della bontà dei ribelli in lotta per la libertà.
Per otto anni, un'adolescente genovese, poi giovane donna, affida al diario i piccoli e grandi eventi di ogni giorno: la scuola, l'educazione borghese e le vacanze estive. La morte della madre, avvenuta quando lei ha quindici anni, segna il passaggio verso la maturità: i nuovi impegni in famiglia le lasciano sempre meno tempo per la scrittura, mentre la fede allevia il dolore per una perdita così importante.
Pagine di Diario del Balilla Luigi Pantella di classe IV
Luigi Pantella
Alunno di quarta elementare di San Pietro del Carso (Slovenia), Luigi scrive un diario personale che la maestra legge e corregge: accanto a pagine spontanee legate al vissuto personale ce ne sono altre in cui prevalgono pensieri che esaltano il regime, le imprese belliche e le vittorie dell'esercito italiano. Il ritratto di un'educazione e di una società che ancora nutre piene speranze di vittoria e nello stesso tempo spera nella fine del conflitto, che sta assumendo proporzioni sempre più ampie.
Due diari separati, nei quali l'autore racconta il suo punto di vista di bambino sulla vita e poi sulla guerra in Italia, precisamente a Siena, tra il 1942 e il 1945. Il primo viene scritto da Giuseppe quando è ancora molto piccolo, per spirito di emulazione del giornalino di Gian Burrasca, e raccoglie la narrazione di una breve sequenza di marachelle e aneddoti di vita scolastica e familiare. Il secondo diario, ricavato da un'agenda in parte scritta dalla madre, presenta in parte gli stessi contenuti, ma piano piano il racconto della guerra e di un territorio da poco liberato si insinua anche involontariamente nei suoi resoconti poiché ha la mania di cercar...