L'infanzia povera ma dignitosa di un pensionato siciliano, che a sedici anni emigra a Prato e lavora per anni in una filanda: l'adesione al partito comunista si trasforma in convinta attività politica, tanto da ricoprire cariche di assessore comunale e sindaco. Accusato d'abuso d'ufficio, poi assolto con formula piena, si trova isolato dagli amici di sempre.
Nato e cresciuto in una famiglia di braccianti, un pensionato ripercorre i momenti più significativi del suo impegno nel sindacato Cgil e nel Partito comunista: da garzone in un caseificio a sindaco del suo paese, attraverso le esperienze nella Federbraccianti. Entrato nella scuola come impiegato della segreteria, ha continuato l'attività sindacale, spostandosi in varie sedi, come responsabile organizzativo.
Un sindacalista abruzzese, ricoverato in una residenza protetta, scrive e detta alla figlia i ricordi della sua vita. Quinto di sei figli nati da una famiglia contadina dopo le elementari inizia a lavorare come agricoltore. Iscritto al P.C.I fin dal 1946 diventa sindacalista nella CGIL e viene eletto Sindaco del suo paese dal 1956 al 1960. Fonda la Cooperativa agricola "Unità contadina" e membro fondatore della Comunità evangelica del suo paese.
Un uomo ripercorre la propria lunga vita, dall'infanzia negli anni della Seconda guerra mondiale al nuovo Millennio. La famiglia, lo studio, il lavoro e l'impegno politico, che lo porta anche a diventare sindaco del proprio paese, sono i temi principali del suo racconto, che raccoglie anche alcune testimonianze autobiografiche di altre persone.
Estremi cronologici
Inizio presunto: 1930-1939
Fine presunta: 1998-2011
Un militare, sindaco del proprio paese e tenente veterinario, viene richiamato alle armi sul finire della Grande Guerra. Nel corso del suo servizio, scrive alla moglie lettere e cartoline dove racconta ciò che gli è possibile delle sue attività al fronte e si informa costantemente sulle condizioni della sua sposa e di suo figlio, verso i quali ha un sentimento di amore profondo.