Una madre invia al figlio intense lettere, nel tentativo di esorcizzare la malattia che lo colpisce. Ogni sorriso del ragazzo, ogni flebile segno di ripresa, danno alla donna la speranza e il coraggio: fino al tragico epilogo.
Ibrahima arriva in Italia per lavorare. Tanti senegalesi con cui ha parlato lo hanno incoraggiato; è partito pieno di speranza ma nessun lavoro è ancora arrivato. Non si abbatte. Il suo obiettivo è tornare in Senegal dalla famiglia; penso sempre a sua mamma.
Un mezzadro di Vinci, sposato con una giovanissima del posto, arruolato negli Alpini nel 1940 è inviato prima in Jugoslavia e poi in Russia sul fronte del Don. Scrive ai familiari e alla moglie per rassicurarli sulla sua salute e per seguire le vicende di casa, con la speranza di farvi ritorno prima possibile. Dalle lettere si capisce che il fronte è fermo sulla destra del Don ma nel gennaio del 1943 avviene l'offensiva russa, dopo la quale l'autore risulta disperso.
Nonostanta tornare alla normalità sarà bello, un ragazzo parla di come è bello anche godersi le piccole cose che la quarantena causata dall'emergenza sanitaria Covid-19 ci ha dato la possibilità di riscoprire.
Plinio è il terzogenito, sano e bellissimo, di una coppia felice, pienamente realizzata nella dedizione al lavoro ed alla famiglia. Per una serie, incredibile quanto drammatica, di malintesi e di errori, un malessere del bambino non viene preso nella debita considerazione e nel giro di una manciata di ore questa creatura di un anno e mezzo si ritrova in coma diabetico e, dopo qualche giorno, ad un passo dalla morte, mentre i genitori cercano disperatamente di orientarsi in tanto dolore. Ma Plinio è un piccolo guerriero e combatterà, giorno dopo giorno, contro ogni previsione, la sua battaglia, vittoriosa, per la vita.