Un bambino siciliano, orfano di padre, inizia a lavorare fin dall'infanzia tralasciando la scuola. Durante la guerra fa mille mestieri nei campi, anche se è costretto a nascondersi con la famiglia in una grotta per sfuggire ai bombardamenti dei tedeschi. Dopo il servizio militare emigra a Genova dove lavora al porto e nelle navi: qui si sposa con una ragazza siciliana, ha due figlie e dopo anni di sacrifici riesce a comprarsi una casa e a vivere una vita migliore.
Un ingegnere cinquantenne romano nell'autunno del 1952 partecipa ad un viaggio di lavoro negli Stati Uniti, relativo ai nuovi sistemi nell'edilizia popolare. Durante il soggiorno scrive lettere alla moglie, a casa con due figli piccoli, in cui racconta la sorpresa e la diffidenza nello scoprire una società in pieno sviluppo economico ma profondamente materialista e individualista.
Un dirigente di azienda di origini toscane ricorda i tre anni, dal 1957 al 1960, di collaborazione e amicizia con il grande imprenditore Adriano Olivetti, che lo assume dopo la laurea in Ingegneria Chimica e un master frequentato a Torino. In quegli anni Olivetti realizza a Ivrea (TO) una riorganizzazione industriale che fa diventare la sua azienda un punto di eccellenza in Italia, grazie alla qualità delle tecnologie raggiunte e all'organizzazione sociale, basata sulla convinzione che il profitto deve essere reinvestito a beneficio della collettività, perché la felicità collettiva genera efficienza. Continua a lavorare con lui fino al febbraio 1960, quando...