Un ingegnere di origine ebraica è costretto dalle persecuzioni razziali a espatriare in Svizzera. Durante i due anni di esilio lavorerà nei campi e al taglio dei bosco. Il suo spirito sensibile si placherà solo dopo che gli verrà concesso di organizzare concerti di musica da camera, essendo lui violinista. E l'amatissima madre, rimasta in Italia, non ci sarà più ad attenderlo al ritorno, poiché è morta ad Auschwitz.
Un musicista emiliano - a capo per trent'anni di un'orchestra che si è esibita con successo nei dancing italiani e internazionali - racconta la propria vita e la propria carriera, iniziando da quando da bambino inizia a prendere lezioni di violino. Nato all'inizio degli anni Venti, durante la Seconda guerra mondiale è chiamato alle armi e suona nelle bande militari, ottenendo poi dal dopoguerra in avanti una crescente affermazione nella professione musicale.