Un ex studente di Scienze Politiche, traccia un diario interiore dal maggio all'agosto 2002. Cerca di analizzare se stesso, i suoi errori, il suo "sogno" del comunismo, ma anche l'amore e l'amicizia.
Unica femmina di sei figli l'autrice vive emarginata fin dall'infanzia per problemi di udito. Una vita di ristrettezze economiche ed affettive segnata dalle liti tra i genitori, dall'affidamento agli zii di Torino, dalle violenze, dal dramma del terremoto e dalla morte della madre. Le conquiste maschili, la fuga con il fidanzato scelto dalla madre ed il conseguente matrimonio riparatore, l'inizio di una vita senza pensieri a fianco del figlio e del marito. Il racconto prosegue con il ricordo delle settimane passate da sola, il desiderio di compagnia e l'accoglienza in casa prima della cognata e poi di un'amica con tre figli: da qui deriva il riavvicinamento...
L'autore racconta tre anni della sua vita, quando aveva venti anni, passati al limite della legalità. Si rende conto che non può continuare così: per questa condotta è costretto a vendere un bar, per metà di sua proprieta, con grande rammarico e rimpianto.
Afflitta per la grave malattia del fratello, invoca per lui una grazia e, nel sogno, incontra Padre Pio e quella fede che la sorreggerà, da ora in poi, nel suo vivere. Una fede semplice che la induce a scrivere al Santo lettere-diario con le quali lo rende partecipe dei problemi e delle gioie della quotidianità.