Dal cofanetto dei ricordi. Aspetti di una Napoli d'altri tempi Anni 1927-1932
Ferdinando Auletta
Durante il servizio militare, in una cella di rigore, s'incontrano un impenitente dongiovanni e il fratello di una delle sue conquiste, "sedotta e abbandonata". L'incontro degenererà in un delitto d'onore, provocato involontariamente dall'Autore, anch'esso in punizione.
L'autore è nato a Villafrati (Pa) nel 1897. Viene arruolato nel 1916 e assegnato alla 9° Fanteria Taranto Brigata Regina. Combatte sul fronte italo-austriaco nella VI Battaglia dell'Isonzo e nella II Battaglia del Piave fino all'armistizio. Terminata la guerra non viene congedato ma inviato a Fiume, dove assiste alla presa della città da parte di D'Annunzio. Tornerà alla vita civile nel 1920.
L'autore ricorda tre anni del periodo militare, dal 1915 al 1918. Riesce ad entrare nel Reparto Speciale dello Stabilimento Ausiliario ma dopo qualche mese è richiamato nel Reggimento Granatieri. Nel periodo di tre anni di guerra trova il modo di vestire borghese e riesce ad alternare momenti di punizioni disciplinari e rigore a cambi di luoghi fino all'arrivo in Tripolitania. Ha vissuto la ritirata di Caporetto come macchinista, guidando treni di profughi e merci.
Sorpreso con i suoi uomini dagli austriaci nelle trincee sulla Bainsizza durante la controffensiva che portò alla rotta di Caporetto, caduto prigioniero con moltissimi altri ufficiali e soldati italiani, l'autore descrive la sua prigionia fatta di marce dolorose, di spostamenti in treno, di permanenze in campi di concentramento e, soprattutto, di fame, tanta fame che annichilisce ma non impedisce di apprezzare la bellezza di certi paesaggi o il piacere della lettura, e stimola costantemente ad ingegnarsi per la sopravvivenza.