Resoconto dei mesi successivi all'8 settembre 1943, vissuti in prima persona da un sottotenente, capo ufficio amministrazione del reggimento Lucca della divisione Ariete, di stanza a Roma. Prima il tentativo di difendere la città dai tedeschi, quindi la resa, e infine la clandestinità, dovuta al rifiuto di aderire alla neonata Repubblica Sociale.
Primogenito di una famiglia di piccoli agricoltori, tra il gennaio e la primavra del 1943 vive la ritirata dal fronte russo: rientrato in Italia è messo in quarantena ed inizia a scrivere della drammatica esperienza vissuta. La marcia, i bombardamenti, la ricerca di cibo e di riparo nei paesi che lui e i sui compagni incontrano durante la ritirata, la speranza di sopravvivere alle tante privazioni. Una scrittura nitida, che non tradisce le sofferenze vissute.
Durante la quarantena causata dall'emergenza sanitaria Covid-19, una donna rilegge le lettere che si inviavano i suoi genitori in tempo di guerra e ricorda molti aneddoti di famiglia commuovendosi.