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L'eterno che passa

Antonio Dessì

Dopo una delusione d'amore - una ragazza lo rifiuta perchè non è un buon partito - un giovane pescatore sardo si rifugia su un'isola deserta, dove si nutre succhiando il latte di una capra e bevendo la rugiada delle foglie: farà ritorno nel mondo civile con la consapevolezza che non ci sono "nè ricchi nè poveri, ma solo cose e esseri che conducono la loro esistenza alla pari", essendo tutti "figli di madre natura".
Estremi cronologici
1949
Tempo della scrittura
1990
Tipologia testuale
Memoria
Tipologia secondaria
racconto
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
pp. 136
Collocazione
MP/Adn