Nasce la monarchia napoletana di Giuseppe Bonaparte e nasce Musella, ma se la prima ha breve vita, il secondo ha tempo di raccontare tutto un secolo: l'infanzia e la famiglia ma anche la quotidianità della corte borbonica, gli intrighi di palazzo, i militari doppiogiochisti e le tangenti. Finché giunge Garibaldi.
Estremi cronologici
1806
-1887
Tempo della scrittura
Inizio presunto: 1800-1899
Fine presunta: 1890-1899
E' l'autobiografia incompiuta di un garibaldino appartenente a una delle comunità ebraiche padane fortemente inserite nelle lotte del risorgimento: volontario a 15 anni per combattere contro gli austriaci, fu respinto per la giovane età, ma un anno dopo si distinse reclutando volontari per la spedizione dei Mille alla quale parteciperà guadagnandosi una medaglia d'argento.
Ricompilata dal figlio Alceste, la memoria che Augusto ha scritto perchè "nipoti e pronipoti si ricordassero di lui": rimasto orfano in tenera età, è affidato ad un ricco possidente che lo educa facendolo frequentare le scuole dei gesuiti. Di spirito liberale, il ragazzo cerca di sottrarsi alla rigidità delle regole educative e, sullo sfondo delle guerre d'indipendenza, entra nelle file garibaldine, partecipando a combattimenti e imprese. Trasmettendola al figlio, nutrirà ammirazione e stima verso l'eroe dei due mondi, espressione della lotta per il trionfo dei propri ideali.
Nell'ottobre del 1859 all'età di soli venti anni un giovane esponente della borghesia lombarda si imbarca da Southampton con l'amico Moneta, alla volta dell'America del Sud. Il compagno di viaggio deve recarsi in una piccola città ai piedi della Cordigliera delle Ande per condurre a buon fine un'impresa di colonizzazione e l'occasione di accompagnarlo e di conoscere quei luoghi soddisfa il suo desiderio di compiere un lungo ed avventuroso viaggio. Questa avventura lo porta ad attraversare il Brasile, l'Uruguay, il Paraguay, l'Argentina e la Bolivia, tra caldo, fame, sete e a bordo di battelli, di diligenze trainate da gauchos, o in sella ad un cavallo, tra i...
Teresa entra in collegio a Verona quando ha otto anni, nell'ottobre 1825. Comincia a segnare tutti gli avvenimenti della sua vita e di quella dei familiari in un diario che conclude intorno al 1891. Si sposa con il conte Federico Giuliari nel 1841, ha cinque figli, tre maschi e due femmine. Le femmine si sposano precocemente con giovani nobili, hanno numerosi figli e aborti. Il primogenito Scipione invece ha una carriera prestigiosa: partecipa volontariamente alla lotta d'indipendenza al seguito di Garibaldi e sposa una contessina dalla ricca dote. L'ultimo figlio si distingue per le capacità organizzative, mentre il secondogenito muore non ancora diciottenn...