Nel pieno movimento politico del Sessantotto una giovane di famiglia borghese lotta fuori e dentro di sè per portare i suoi sogni al potere. Tra la scoperta della politica e le occupazioni dell'Università, Flora si interroga sulle proprie scelte religiose e sui propri blocchi sessuali, nell'epoca del libero amore. Presa nel mezzo tra assemblee ed esami passati con voto politico e un padre che le proibisce di vedere la TV e di leggere "l'immorale Tolstoj", diventa inevitabile il ricorso alla psicoterapia.
Uno spaccato del secolo Novecento, raccontato all'epoca del pensionamento da una sociologa romana, a Praga negli anni Cinquanta per un lavoro giornalistico presso la radio clandestina del PCI. Fra i molti mestieri e l'impegno politico, il ruolo svolto nelle cooperative come assistente sociale, nell'insegnamento universitario e infine nell'Archivio dell'UDI.
L'amore in tutte le sue forme è il tema dominante del diario di un giovane romano, scomparso prematuramente a 32 anni, nel 1968. Una scrittura che si attiva a intermittenza, dal 1961 all'anno della sua morte. Quando è più giovane Emidio colleziona storie occasionali, riflettendo un tormento interiore tra due modi diversi, nei quali si riconosce in parte, di vivere il rapporto di coppia. Domande che non troveranno mai risposta, neppure dopo l'incontro con una donna di Milano, con la quale nasce una storia intensa e tormentata. Anche nel lavoro le cose non vanno. Dalla morte del padre guida l'azienda di famiglia, ma è un ruolo che non sente suo. Decide di abba...
L'autrice nasce da una famiglia di contadini di origini marchigiane che vivono nella periferia della capitale. Dopo il Liceo Classico si iscrive a Sociologia, si laurea e inizia a lavorare in aziende private con progetti gratificanti. Si sposa ma il matrimonio si logora a causa della malattia di lui anche se il rapporto rimane amichevole e rispettoso.