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Che vita difficile. Pietre e inferriate. Raccolta di poesie dello stecchetti

Salvatore Nulvesu

Un ex detenuto sardo ricostruisce le tappe della sua travagliata esistenza: cresciuto per strada fin da piccolo, con una madre assente ma che ama immensamente, vive di espedienti, trascorre gran parte della sua vita tra riformatori e carcere. Descrive l'inferno della vita all'interno del carcere, fatta di violenza, subordinazione e miseria umana. Una volta uscito vive di nuovo in miseria, con una moglie inabile, cercando di ottenere dallo stato una pensione per gli anni che ha lavorato in carcere, per cui ha versato i contributi assicurativi.
Estremi cronologici
1920 -1970
Tempo della scrittura
1965 -1970
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Originale autografo: 1
Consistenza
pp. 1002
Collocazione
MP/Adn2

Primavere Tirrene

Rosalia Rispoli

L'infanzia vissuta nella solitudine dell'Isola di Giannutri, dove il padre è custode del faro, con l'unica compagnia della famiglia, degli "Eremiti" e della natura, rende Rosalia una bambina amante della lettura ed incline ai sogni ma molto timida, quasi inibita nelle relazioni sociali. La sensibilità sviluppata e l'amore per lo studio consentiranno, poi, all'adolescente di descrivere Pianosa, l'altra isola dove il padre presterà servizio, con tanta dolcezza e grande sensibilità per i suoi abitanti, compresi quelli della colonia penale.
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 1
Originale dattiloscritto: 1
Fotografie
Consistenza
59 p.
Collocazione
MP/Adn2