Diario del tempo di guerra dal maggio al settembre 1944
Alessandro Pardi
Tre mesi di annotazioni di un operaio toscano durante la fase più calda della seconda guerra mondiale. I tedeschi hanno occupato il paese dove vive e lui con la famiglia e gli altri paesani sono costretti a sfollare, mentre intorno a loro succedono tragedie. L'arrivo degli Alleati non interrompe la guerra. I tedeschi, in ritirata, distruggono, uccidono, deportano. Solo a settembre del '44 riesce a tornare a lavorare in fabbrica, fra epurazioni, fascisti "convertiti" e lui stesso salvato da un "comunista onesto".
Un ventenne lombardo, attraverso un diario giornaliero, lettere e cartoline postali, racconta i luoghi e la gente di Calabria prima, quindi le fatiche e i pericoli della guerra in Friuli. Dopo quattro mesi di vita militare a Cosenza, viene trasferito "oltre confine, in Austria" alla vigilia della prima guerra mondiale. Scrive fino ai suoi ultimi giorni di vita.
Una volta emigrata in Francia, ricorda gli anni dell'infanzia in Umbria, con le belle tradizioni contadine nel contesto mezzadrile e l'impegno tutto suo della scuola. Anche per lei la guerra sarà un doloroso spartiacque.
Ottobre 1943: al settimo piano di un condominio romano nei pressi della stazione Tuscolana vive come un recluso Corrado, impiegato del Ministero delle Corporazioni, rientrato da Campobasso dove ha lasciato moglie e figli presso parenti, nell'intento di salvaguardare il posto di lavoro e la propria casa, sicuro che la guerra stia per finire. La linea di Cassino demarca la separazione dalla famiglia e non trapelano notizie. Così Corrado, con l'orecchio sempre teso alla radio, si mette a scrivere il diario dei lunghi mesi dell'occupazione di Roma e lo dedica all'amata consorte. Il 4 giugno 1944 Roma è liberata e, nella certezza di riabbracciare presto i suoi ca...