Una donna afghana, scappata dal proprio Paese insieme alla famiglia per sfuggire ai talebani, in Italia scopre un mondo completamente diverso e per la prima volta ha la possibilità - dopo anni durissimi - di "vivere come un esser umano". Accolta dal progetto del Sistema Accoglienza Integrazione, inizia piano piano a fidarsi delle operatrici, frequenta la scuola con la prospettiva di lavorare, impara a scrivere le proprie emozioni e prende coscienza di sé come persona e come donna.
Un militare triestino racconta la propria esperienza della ritirata di Caporetto, vissuta in prima persona tra Friuli e parte del Veneto. Le annotazioni sugli spostamenti e qualche notizia sulla guerra sono affiancate da descrizioni che forniscono l'immagine dell'entità della tragedia: paesini abbandonati o distrutti, civili disperati, profughi, soldati sbandati.
Una donna, nata in Slovenia nel 1942, a metà degli anni Cinquanta giunge da esule a Trieste insieme alla famiglia e affronta numerose difficoltà legate alla condizione di profuga. In giovane età trova - mantenendola poi per tutta la vita - la fede e la sua intera esistenza conosce un grande e duraturo cambiamento. Impegnata in ambito religioso e nel volontariato, vive l'esperienza missionaria in Africa, lavora come insegnante e si dedica alla scrittura. La sua ultra quarantennale testimonianza autobiografica - prevalentemente di natura epistolare - racconta le attività e le questioni di cui si occupa nel corso degli anni, testimonia una ricca rete di relazio...
Napoli antica nelle memorie di una (quasi) ottuagenaria
Annunziata (detta Tina) Pizzicato
Una donna napoletana nata all'inizio del Novecento ricorda gli anni dell'infanzia e della giovinezza, la famiglia, la scuola, il lavoro e le due guerre mondiali di cui è testimone. La sua memoria si inserisce nel racconto della città, di cui traccia un quadro storico e sociale.